Ossitocina, ormone del parto, utile contro il dolore

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neonato gravidanzaIn uno studio, condotto da un gruppo internazionale di ricercatori, tra i quali anche gli studiosi dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (In-Cnr), pubblicato su Neuron, sono stati individuati i 30 neuroni responsabili del rilascio dell’ormone ossitocina, noto per il ruolo che svolge favorendo le contrazione dell’utero, e quindi il parto. Ebbene, tali neuroni sarebbero coinvolti anche nella percezione del dolore aprendo così la strada all’utilizzo dell’ossitocina come analgesico. Infatti, l’ossitocina, che stimola anche la produzione del latte materno, appare ora essere coinvolta anche nella percezione del dolore infiammatorio.

Lo studio
Questa ricerca ”ha permesso per la prima volta di identificare i neuroni responsabili del rilascio dell’ossitocina da cui dipende la regolazione della percezione del dolore a livello del midollo spinale – spiega Bice Chini dell’In-Cnr e dell’Irccs Istituto clinico Humanitas – In modelli sperimentali, si è visto che si tratta di circa 30 neuroni, situati in una regione del cervello, l’ipotalamo, dal quale inviano i loro prolungamenti fino alle sezioni più lontane del midollo spinale. E’ proprio qui che rilasciano questo ormone, che agisce regolando gli input dolorifici provenienti dalle aree periferiche del corpo”. Inoltre, i neuroni ipotalamici identificati riescono a provocarne il rilascio anche nel sangue, attraverso un circuito collaterale e lo studio ha evidenziato che anche l’ossitocina presente a livello ematico contrasta il dolore. Le tecniche usate per evidenziare l’effetto anti-dolorifico dell’ossitocina sono innovative e hanno previsto anche l’utilizzo di metodiche di optogenetica (scienza che combina tecniche ottiche e genetiche di rilevazione per osservare i circuiti neuronali cerebrali): ”Mediante l’inserimento di sottilissime fibre ottiche è stato infatti possibile stimolare esclusivamente i 30 neuroni identificati e studiare così gli effetti analgesici legati al loro rilascio di ossitocina”, spiega Chini. Va però precisato che l’azione rilevata non è ad ampio spettro: riguarda solo alcuni tipi di dolore, in particolare quello infiammatorio. proprio nelle malattie infiammatorie, dunque, affermano i ricercatori, che ”si potrà utilizzare l’ossitocina come analgesico”.

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